Domenica 26 gennaio 2014 ore 11.00
Nuova Pallacanestro Treviso – De Poli/Dolcital San Martino 47-38
 
Partita faticosa per le nostre atlete, combattuta fino alla fine, emotivamente impegnativa, condizionata da una difesa delle avversarie agguerrita, perché forte nella fisicità, cosa su cui le lupe sono ancora inesperte. Il primo quarto parte con la carica motivante del nostro vantaggio, le avversarie fanno il solito gioco: rimbalzo, due passi, lancio lungo, dice l’allenatore; purtroppo si chiude con un 17-8 per Treviso.
Durante il secondo quarto le nostre atlete non mollano, la grinta è migliorata, le distanze si accorciano, l’entusiasmo aumenta: 20-23 per noi, ce la possiamo fare. Il terzo quarto mortifica gli animi delle nostre ragazze: palle rubate, canestri che non vanno, errori qua e là: 31-26 per Treviso. 13 Monti Cavaler AriannaLo scarto è esiguo, e quindi l’ultimo quarto è un’esplosione di un buon gioco delle ragazze della De Poli/Dolcital: canestri utili e un quintetto che dà il meglio di sé, ma non c’è nulla da fare, come spesso succede, quel fallo non fischiato, la palla persa e il canestro in contropiede degli avversari, fanno scivolare il punteggio su un amaro 38-47, la sconfitta!

Nonostante in questa partita ci sia stato tutto quello che nella vita si sperimenta, è comunque una soddisfazione vedere nella nostra squadra determinazione e gusto di giocare, senza quell’arrivismo che mette davanti a tutto la vittoria e a volte non considera i mezzi con i quali ci si arriva. Il rispetto di cosa sono le atlete è fondamentale, è importante non renderle adulte anche se ancora non lo sono. Una parola va spesa anche sul pubblico, noi e gli altri parenti presenti: troppa tensione e del resto ci deve essere una separazione spaziale che ordini il posto di ognuno, quello fisico e quello psichico: gli spettatori sugli spalti, le giocatrici in campo con gli allenatori.
Spesso quando generi qualcuno di importante come un figlio, o hai una cosa che ti appartiene o che acquisisci, la tendenza è quella di proteggere, di non consentire, se persona, che l’altro viva la vita soprattutto nelle sue sfumature negative: le sconfitte, le ingiustizie, le conquiste, la sofferenza e tanto altro, e si vuole evitare che questo succeda. Le ragazze dell’U13 e così tutte le altre, però, sono in prima linea nel gioco: godono i punti segnati, sentono le indicazioni o i rimproveri del coach, prendono qualche sgomitata e calcio, cadono e si fanno pure male, ma sanno anche stringere i denti, quindi dobbiamo avere più fiducia anche di ciò che sembra ancora piccolo e inerme, ma ha tanta voglia di conoscere e di sperimentare, cosa significa giocare e mettersi in gioco.

Doriana Pilotto