Pall. Mestrina – Fanola San Martino 50-64
PALLACANESTRO MESTRINA: Trentinaglia S. 2, Mainardi 5, Nordio, Ferrazzi 9, Trombetta 13, Trentinaglia A. 13, Zambon 6, Armari 2. All. Bulla (tl 22/29).
FANOLA SAN MARTINO: Busnardo 16, Scappin 2, Martini 7, Pettenon 20, Tessari, Morpurgo, Boaretto, Cristofari 15, Grossi 4. All. Valentini, vice Zorzi (tl 9/19).
PARZIALI: 13-16, 30-32, 42-46.
E alla fine del girone di salvezza, concluso primeggiando con 5 successi su 6 incontri, il Fanola vince e convince contro un team sempre ostico come Mestrina.
Nel primo quarto alle molte conclusioni (28 contro 17 del Mestrina), merito di palle recuperate, rimbalzi difensivi e offensivi di Pettenon, Martini e Busnardo, fanno da contraltare i troppi errori precipitosi, sia da sotto che da corta e media distanza. Nel frangente tengono il Fanola sopra la linea di galleggiamento la stessa Pettenon dalla lunetta e da media distanza, Busnardo che contribuisce con il 50% delle realizzazioni del primo periodo e per finire Grossi, che all’ultimo secondo brucia avversaria e sirena, fissando il parziale sul 13-16.
Nel secondo quarto si riparte con un canestro fotocopia di Grossi, poi c’è una Pettenon dalla mano calda che con 6 punti consecutivi sfrutta il lavoro perimetrale delle compagne, e per concludere Cristofari alla sua prima tripla dell’incontro. Nel campo avverso Mestrina segna solo dalla linea della carità, e al settimo minuto con il +7 del Fanola arriva anche il time out della squadra di casa, per rompere il trend favorevole al Fanola. Si riprende con Trombetta che mette a segno due triple consecutive e un libero, per il pareggio momentaneo. Reagisce il Fanola con Busnardo, che dopo il suo stesso tentativo da tre sul ferro si impadronisce del pallone, evita Trentinaglia e da centro area in semigancio ripristina il vantaggio con quello che sarà il top shot della partita.
Dopo il riposo lungo, le padrone di casa riagganciano il Fanola, per quello che sarà il loro canto del cigno, perché da allora in avanti ci saranno solo i colori Sanmartinari, con Cristofari (altre due triple), Pettenon e Busnardo alla ricerca di record personali, finalmente Scappin che rompe il ghiaccio, e Martini votata ai recuperi ed agli assist, per un trend che non cambierà più fino alla fine della partita: 50-64 il risultato finale.
Scorer: Pettenon 20, Busnardo 16, Cristofari 15.
Valutazione: Pettenon 25 (doppia-doppia: 20 punti+11 rimbalzi), Busnardo 22, Martini e Cristofari 16.
Forza lupe e arrivederci in B (terzo Campionato) il prossimo anno agonistico.
Il commento sulla stagione:
E alla fine del girone salvezza del Campionato di serie B, concluso primeggiando con 5 vittorie su 6 incontri, è terminata in crescendo un’avventura che era anche una scommessa, sulla tenuta di una squadra nata dall’innesto dell’Under 17 sulla base delle Senior della serie C della scorsa stagione.
Una crescita che all’inizio non si poteva dare per scontata e alla quale qualche pedina, reputata importante dalla Società, ha preferito rinunciare.
L’innesto delle Under 17 attorno al gruppo delle Senior sembrava quasi aver creato una squadra dalle due anime come si sentiva spesso dagli addetti ai lavori, ma col passare del tempo l’entusiasmo e la volontà di integrarsi delle giovani unite alla disponibilità delle Senior ha creato uno spogliatoio di pari fra pari in cui Valentini non nel ruolo di gestore, ma in quello più scomodo di rigido maestro ed inflessibile giudice, ha smussato qualche angolo solo dopo il raggiungimento matematico della salvezza.
Perciò la questione delle due anime si può derubricare nella posizione di poca fiducia nelle proprie e ampie capacità da parte di qualche ragazza, che preferisce affidarsi alle Senior nei momenti critici invece di prendersi oneri e onori alla sua portata.
A differenza, ci sono altre, più mature caratterialmente e pienamente consapevoli del proprio talento che approfittano giustamente della disponibilità e della fiducia delle compagne più anziane.
Per il prossimo anno col Campionato che continuerà a chiamarsi di serie B, ma che a tutti gli effetti passerà dal quarto al terzo livello Nazionale, l’impegno e l’integrazione dovrà essere totale per poter conseguire risultati pari a quelli di quest’anno.
Non si parla di Tizio, Caio e Sempronio perché un elogio non diventi un punto di arrivo, come un rilievo una stroncatura, se qualcuno ne vuol saper di più dovrà andare a rivedersi le cronache settimanali.
LB