Lunedì sera il presidentissimo del Basket San Martino Francesco Cordiano è stato insignito del prestigioso premio Michelangelo. Vi riportiamo l’articolo del Gazzettino relativo alla serata, e di seguito la bella intervista rilasciata dallo stesso presidente al Mattino di Padova.

“Agostini e Cordiano, grandi meriti”
(dal Gazzettino del 21/05/2013, di Andrea Miola)

La lista di atleti, dirigenti e squadre che rendono onore allo sport padovano, talvolta anche fuori dai confini nazionali, non sembra conoscere limiti. Diventa così sempre più difficile per il Cenacolo individuare i destinatari dei meritati riconoscimenti. Quest’anno hanno prevalso i motori e la palla a spicchi, e così il prestigioso premio Michelangelo edizione 2013 è stato assegnato al giovane pilota Riccardo Agostini e a Francesco Cordiano, presidente del Fila San Martino, la squadra di pallacanestro femminile che ha recentemente conquistato una storica promozione in serie A1.
Ieri sera, nella pregevole cornice del ristorante Alajmo Golf Club Montecchia, la consegna dei riconoscimenti nel corso della conviviale organizzata dal sodalizio padovano che opera dal 1988 con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dello sport nel nostro territorio, non limitandosi alla valorizzazione degli aspetti puramente agonistici, ma puntando l’attenzione sulle finalità educative, sociali e di crescita, anche attraverso l’organizzazione di momenti di approfondimento. «Abbiamo portato fortuna ai premiati in quanto sono stati individuati prima che vincessero». ha spiegato il presidente del Cenacolo Sergio Melai».
Per Francesco Cordiano la consegna del Michelangelo costituisce un ulteriore tassello in un meritato crescendo di celebrazioni e festeggiamenti. Mai, del resto, una squadra di basket femminile padovana era arrivata così in alto e tra gli uomini occorre tornare di quarant’anni e più per ricordare il Petrarca. «Prima di tutto hanno creduto in questo risultato le ragazze – replica il presidente – che hanno dato un segnale importante coinvolgendo tutto l’ambiente. Divido il premio tra gli altri con il vicepresidente Aldo Martegani e con Vittorio Giuriatti». Non manca al tempo stesso un appello agli imprenditori locali e non per sostenere questa nuova esperienza che comporta un notevole incremento degli investimenti economici: «C’è già una buona base con gli sponsor storici, ma servono altre risposte per concretizzare le idee».
Quanto a Riccardo Agostini, diciannove anni compiuti solo un mese fa, il consueto inizio con i go kart all’età di sei anni e un curriculum che parla da solo. Per lui titolo italiano e internazionale in Formula 3 nel 2012 all’esordio in categoria, l’immediato passaggio nel campionato Auto Gp cui ha già ottenuto una pole position (a Monza) e un podio (terzo a Budapest lo scorso 5 maggio) e la prospettiva certa di un’ulteriore crescita verso un futuro in Formula Uno, già “assaggiato” un anno fa con un test premio con la Ferrari a Vallelunga. «Essere premiato in un contesto così importante – anche troppo per me – è motivo di grande orgoglio e uno stimolo in più per dare il massimo e proseguire il mio percorso. La Formula 1 è il sogno di tutti».

“Il mecenate del basket con un cuore grande così”
(dal Mattino di Padova del 20/05/2013, di Nicola Cesaro)

Cosa serve a un buon dirigente? «El gozzo grando, par parare basso tutto». Parola di Francesco Cordiano, il presidente che ha regalato al basket di San Martino di Lupari addirittura una serie A e che stasera riceverà l’ambito Premio Michelangelo . Riconoscimento a parte, Cordiano è già entrato nella storia dello sport padovano, visto che è stato il primo presidente a portare alla pallacanestro in rosa patavina la massima serie di basket. Le sue Lupe hanno battuto Milano in finale playoff approdando in serie A/1 dopo una cavalcata che ha visto le giallonere di coach Larry Abignente sempre nelle posizioni di vertice, a braccetto con la Reyer Venezia per tutta la stagione. La promozione, la sera del successo a Milano, è stato festeggiato da tutto il paese che ha atteso la squadra in piazza fino a notte fonda. Festeggiamenti che sono continuati anche in queste settimane con cene, inviti, consiglio comunali speciali e chi più ne ha più ne mette.
Di sicuro la conquista della serie A/1 rappresenta il momento più alto di una storia d’amore nata quasi trent’anni fa: «Era il 1985 e l’allore presidente del Centro Giovanile, Andrea Bergamin, venne eletto in consiglio comunale» ricorda Cordiano «Mi chiesero di prendere il suo posto e accettai. In quegli anni il basket era lo sport meno considerato. Sei anni prima l’ex giocatore Arnaldo Pavan aveva dato vita ai primi allenamenti con due studentesse del liceo, Emanuela Cattapan e Fabiana Stocco. Ma è con il mio arrivo, e soprattutto con quello dell’allenatore Alberto Pan, che il basket femminile prese piede in paese».
Nel 1988 il primo salto in C, quindi la promozione in B sotto la guida di Pino Projetto nel 1994 e ancora la posa della prima pietra del palazzetto dello sport, sempre nello stesso anno, con l’allora sindaco Pietro Zorzato. Continua il presidente: «Con un po’ di rammarico nel 1999 siamo usciti dal Centro Giovanile, fondando l’Asd San Martino. Nel 2001 è arrivato il prezioso legame con l’azienda Fila della famiglia Pettenon, passaggio fondamentale per le promozioni storiche dell’ultimo quinquennio». La prima, nel 2008, è quella in A/2 nello spareggio contro Lavagna. La seconda, ormai epica, è quella per l’A/1, nella serie vincente contro Milano del mese scorso. In mezzo c’è spazio anche per un titolo nazionale Under 17 e un quarto posto in Under 19, con più di qualche giocatrice mandata in nazionale. Francesca Dotto, ufficialmente “lupa” fino a qualche mese fa, è in questi giorni in ritiro con la nazionale maggiore che disputerà gli Europei in Francia.
Presidente, ma qual è il vero segreto del suo successo? «La mia passione, e quella di chi mi era a fianco, è stata indirizzata quasi totalmente nel settore giovanile. E non a caso nella squadra che ha guadagnato la serie A c’erano anche giocatrici cresciute nel nostro vivaio. L’altra vera filosofia importante alla base del mio operato è stata la scelta di istruttori capaci e sensibili e di dirigenti appassionati».
Cordiano li ricorda tutti: oltre ai già citati, ci sono Gianni Rossi, John Prompicai, Carmelo Gorgone, Mario Zorzenon, Sandro Sinigaglia e ovviamente Jacopo Lodde e Larry Abignente. «E poi ho imparato una cosa da questi trent’anni: un bravo dirigente è un pompiere. Sa spegnere aspettative, insistenze e malesseri gettando pace e serenità.
Si conta fino a undici, prima di decidere o arrabbiarsi, e si manda giù quando bisogna». Un’ultima domanda: ma lei ha mai giocato a basket? «Mai preso in mano una palla. Quella la lascio alle mie ragazze, che mi fanno tanto divertire».