Situazione che simbolicamente dà inizio a tutte le attività della nostra società sportiva: la presentazione di tutte le squadre del 3 ottobre, presso il tendone degli Alpini.
Ci sono diversi modi per guardare questo avvenimento, che simboleggia anche il mostrare i propositi per l’anno nuovo. C’è lo sguardo della persona concreta che dice: «Però! Quanti nuovi iscritti quest’anno! E poi si mangia pure!». C’è lo sguardo della persona che non sa cosa dire e rimane quindi in superficie, e commenta così: «Bello!!». C’è poi anche il romantico che sale in alto e guarda l’insieme delle cose e delle persone, osando quasi sognando. Cosa nota? Vede il gruppo dei bambini del minibasket, dove alcuni hanno l’estate negli occhi e si muovono di continuo, estasiati dal loro allenatore/allenatrice; altri invece mostrano quella timidezza che attende che qualcuno vada al di là e si accorga che loro pure, hanno qualcosa da dimostrare. Il Romantico vede le Esordienti che si rincorrono nell’attesa della presentazione e che si chiedono: «Ce l’abbiamo un posto? Siamo ancora piccole o già nel giovanile?». Vede le adolescenti U14, U15, che dialogano tra sé e sé: «Cavoli! Ho un sacco di compiti da fare, ma dopo l’allenamento sono corsa qui; ho tutta la voglia di farcela in questa vita, perché adesso so vivere anche di entusiasmo e passioni». Nota pure le squadre delle giovanili e altre, 16 anni
e oltre e coglie la maggiore sicurezza, quella sensazione che ti dice «Io sono dentro a questo gruppo e quindi disponibile a che voi mi facciate crescere». Colui che osa in alto, si accorge dell’A1, un gruppo abituato “all’UNO”, ma che lascia trasparire qua e là un po’ di emozione e di sano imbarazzo, c’è una certa responsabilità! Infine scruta un grande gruppo, non di quote, ma di una società che cerca di dare un senso al ritrovarsi nello sport, più umano, secondo un’appartenenza comunitaria.
È l’inizio! E allora facciamo diventare “Romantiche” tutte queste persone, che costruiscano il futuro investendo sul presente, che coltivino una passione, anche se nessuno a scuola le sceglie per stare nella propria squadra, durante l’ora di educazione fisica. Aiutiamo i ragazzi ad avere degli obiettivi, dei sogni, degli scopi da raggiungere, se non altro quello di fare un canestro. Questo perché chi sogna, chi è Romantico nel senso dato e chi aspira a qualcosa, cresce come persona solida e supera la “mollezza” dell’inutilità, del vizio, del tutto pronto e fatto, del sempre facile, della scorciatoia, in sostanza della morte interiore.
Buon lavoro!
Doriana Pilotto
(la fotogallery della presentazione del branco è disponibile su www.facebook.com/lupebasket)