Mazzonetto San Martino – Rhodigium Basket 68-65

Se la vitalità e la sanità di una persona dipendono anche dal saper provare un’ampia gamma di sentimenti, allora si può dire che dagli spalti siamo stati vitali e sani, nella pienezza data da rabbia, delusione, gioia, trepidazione, tensione, esaltazione… e tanto altro.
I sentimenti a sfondo negativo si sono concentrati nel primo quarto, in quanto, come nelle altre partite, la squadra ha subito un punteggio scoraggiante (9-24), che rende solitamente difficile formulare previsioni positive. Le conclusioni comunque si tirano sempre alla fine e in effetti nel secondo quarto il gioco è andato migliorando, anzi a tratti si è notata una certa sicurezza delle nostre atlete.
Il terzo e quarto periodo si sono inseriti sulla scia del secondo, con l’aggiunta di una buona difesa e di una maggiore grinta. A tratti una specie di “sindrome” ha bloccato le giallonere, quella del “meno due punti per raggiungere l’altra squadra, non ce la facciamo”. Sindrome favorita dai numerosissimi tiri liberi del Rhodigium: “Stiamo per raggiungere la carota, ma qualcuno la sposta di continuo”. Conclusione esplosiva: 68-65 per le giovani lupe, finalmente una spinta per “aggredire” il campionato.
Saper recuperare le distanze che ci separano dagli altri, che a volte sentiamo più veloci e più bravi, è motivo di soddisfazione. Questo perché c’è stato in noi un cambiamento, un divenire, un progredire grazie al nostro impegno. Tutto ciò ci sorprende perché non solo abbiamo raggiunto una meta, ma anche perché strada facendo incontriamo i nostri compagni di viaggio e scopriamo che il limite fa parte dell’esistenza. Scopriamo che nessuno è infallibile e ci sentiamo di condividere quel senso invece di fallibilità, che magari noi abbiamo sperimentato troppo presto. Scopriamo che il gioco che condividiamo non è mai scontato, ma è in sé, particolare, perché orchestrato e “palleggiato” da esseri originali: le persone. Scopriamo che la vittoria è bella, in una squadra, se ci siamo arrivati tutti insieme senza lasciare nessuno indietro.

Doriana Pilotto