PADOVA. Padovana, nata a Camposampiero, 23 anni da compiere il prossimo 17 marzo, con la sorella gemella. Nella vita di tutti i giorni studia Ingegneria civile e ambientale all’Università di Pisa, ma la sua vera professione (e passione) è la palla a spicchi. È l’identikit della migliore giocatrice della Serie A/1. Francesca Dotto, vincitrice del premio Reverberi, considerato l’Oscar del basket, non dimentica però le sue origini. Dopo aver iniziato a giocare ai Raptors Mestrino, le Lupe occupano ancora un grosso spazio nel suo cuore. Anche adesso che è il playmaker della Nazionale e della capolista Lucca, Francesca segue con attenzione il campionato del Fila San Martino. «Il Reverberi è sicuramente un premio prestigioso», afferma Dotto, «Non me l’aspettavo: la passata stagione, credo di non aver disputato un’annata da migliore giocatrice italiana. Sono però felice, per me è motivo di orgoglio, ma soprattutto uno stimolo a dare ancora di più».
Con l’Italia del ct Andrea Capobianco è ancora lei la regista designata a dirigere il gioco. È d’accordo con il presidente della federbasket Petrucci che questa è una delle Nazionali più forti di sempre? «Sì, siamo un gruppo consolidato. Giocare insieme a delle campionesse come “Chicca” Macchi e Raffaella Masciadri, che si mettono a disposizione della squadra, può soltanto aiutare me e le altre più giovani a crescere».
Chiusa la parentesi in azzurro con le vittorie su Montenegro e Albania, che hanno messo una seria ipoteca sulla qualificazione a Eurobasket 2017, tiene banco il campionato. Quanto credete allo scudetto a Lucca? «Ora non ci pensiamo, facciamo un passo per volta. Poi si vedrà. Siamo contente del nostro cammino, ma saranno i playoff il momento più importante».
Come giudica il percorso delle Lupe? «Il Fila è una squadra che può mettere in difficoltà chiunque. Non è facile giocarci contro. Mi fa molto piacere che giochino anche le giovani del vivaio, come Martina Fassina».
Il 13 marzo tornerà a San Martino ancora nelle vesti di ex per Lupe-Lucca. In futuro può esserci spazio per un suo ritorno anche in maglia giallonera, magari assieme a sua sorella Caterina, ora alla Reyer Venezia? «Mi trovo bene a Lucca. Ormai sono abituata a vivere in questa città. Con Caterina ci sentiamo spesso e ogni tanto riusciamo anche a trovarci. Però sarebbe davvero bello un giorno tornare per giocare di nuovo insieme».
Tratto da Il Mattino di Padova