Domenica 9 febbraio, ore 11.00
Giants Basket Marghera – De Poli/Dolcital San Martino 60-53
 
Partita all’insegna di una grinta iniziale che non ha mai abbandonato le nostre atlete: partenza più veloce del solito, gioco e difesa buoni, molte palle rubate, ma i canestri non sono entrati e non si è sentito il “suono” della rete che si muove al passaggio della palla. Del resto si sono sentite più che altro le urla degli spettatori, cioè noi, e oramai diciamo che ci siamo fatti sentire in gran parte del nord del Veneto!
Primo quarto 10-17 per i Giants: “ci rifaremo nel prossimo”, tutti pensano. E invece no! Per San Martino tutti gli altri quarti si sono ripetuti con la stessa modalità iniziale: 15 Salviato Deborabuono tutto, ma continui e troppi errori nelle entrate in solitaria e nei tiri sotto canestro. Occorre dire che alla fine queste situazioni creano un condizionamento psicologico circolare e demotivante, dove l’unica possibilità è quella di rompere la circolarità, ponendo delle diversità. La cosa non è stata possibile, visto che tutte le nostre atlete hanno commesso gli stessi errori. Quindi: il secondo quarto ci ha confortati con un 19-29 (“le raggiungeremo”); il terzo ci ha gettato in una “pseudo rassegnazione”, per un 33-48 (noi sempre sotto); il quarto ci ha rigenerati con la ripresa del 51-57 a sei minuti dalla fine, per giungere al 53-60 per il Marghera.

Le “lupette” sono all’altezza dei Giants, ma non era proprio giornata, anzi è stato un tempo che sicuramente ha contribuito “all’aumento dell’ipertensione” in tutti, allenatore compreso. Credo sia doveroso concludere con un illuminante e noto pensiero di chi ha raggiunto gli allori, ma ha saputo mantenere saggezza: Micheal Jordan. Dice: “Avrò segnato 11 volte canestri vincenti sulla sirena e altre 17 volte a meno di 10 secondi dalla fine, ma nella mia carriera ho sbagliato 9.000 tiri; ho perso quasi 300 partite; 26 volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Nella mia vita ho fallito molte volte, ed è per questo che alla fine ho vinto tutto!”.
Come ha ragione! E ho sentito dire che al leone capita la stessa cosa con la sua preda, però è lui il RE della foresta! Forza!

Doriana Pilotto