Sabato 15 marzo 2014
De Poli/Dolcital San Martino – AS Vicenza 57-66
Situazione difficile e del resto forse ci sono gran poche cose e quindi anche partite, che si possano definire facili. Le nostre lupe hanno sviluppato un gioco discreto nel complesso, con momenti di piccoli cedimenti, e altri di forte recupero. E’ stato un continuo rincorrersi nel punteggio, alternando l’esultanza per il nostro esiguo vantaggio, a quello dell’altra squadra per il loro; in effetti le nostre atlete avranno pensato “ce la facciamo, ce la facciamo!”.
I punteggi dei primi tre quarti mettono in evidenza quanto detto: 17-19 nel primo, 31-32 nel secondo, 45-47 nel terzo sempre per Vicenza, insomma la nostra squadra ha saputo anche tener testa alla situazione. Purtroppo nell’ultimo quarto le lupe hanno subito il superamento definitivo, per dover quindi accettare l’evidenza dei fatti: vittoria per Vicenza, 66-57.
Di solito passare da situazioni spiacevoli ad altre meno è più gratificante e semplice rispetto al contrario, in quanto le persone devono lasciare il senso di sicurezza dato dalla positività, per qualcosa che invece le spinge indietro, verso una condizione di maggiore e nuova fatica, rispetto a quella precedente di agio. Alla nostra squadra capita spesso così, si passa da una condizione di vittoria, o comunque dove si può definire quest’ultima possibile, alla sconfitta. Una nota di dispiacere va all’atteggiamento “eccessivamente partecipe” degli spettatori avversari (questa volta tocca agli altri!): quando l’incitamento diventa eccessivo e allusivamente canzonatorio verso l’altra squadra, da partecipazione, si trasforma a mio avviso, in creare una pressione stressante e quindi un contesto provocatorio e non utile alla partita, che si svolge in campo, non sugli spalti. Spesso come già detto in precedenza e vale per tutti, si dimentica l’età delle atlete e degli arbitri, la categoria di gioco di appartenenza, e quindi si rischia di non considerare più le persone. Auspico che le nostre atlete sappiano mantenere una squadra “ovattata” rispetto a questi meccanismi, potendo quindi attuare un gioco sincero e autentico.
Doriana Pilotto